Come capire se giurisprudenza fa per me? Le 5 domande che dovresti porti

Ti tremano le gambe e passi il tempo a chiederti: come capire se giurisprudenza fa per me? In tanti anni di esperienza nel campo della formazione abbiamo visto molti altri studenti in preda agli stessi dubbi. Sicuramente la scelta di studiare giurisprudenza non è una scelta che si può fare a cuor leggero. Diversamente da altri percorsi universitari questo corso di laurea presenta caratteristiche speciali, per durata e intensità. Per capire se fa al caso tuo abbiamo previsto cinque domande alle quali rispondere per orientare la tua decisione.

Perché fare giurisprudenza? Cinque domande da porti

studiare giurisprudenzaCi sono una miriade di ragioni per le quali scegliere di studiare giurisprudenza. Ma è facile dirlo per chi si trova dall’altra parte, per chi questa scelta non deve intraprenderla. Invece, chi come te si trova di fronte a un bivio ha sicuramente la sensazione tipica di spaesamento che le grandi decisioni si portano appresso. Per diramare questo spaesamento abbia individuato una strategia. Fare un bel respiro, prendersi un momento di calma e rispondere a cinque domande che riguardano sia il percorso universitario del corso di laurea in Giurisprudenza a Lecce (ma anche i corsi di tutte le altre città universitarie italiane), sia il percorso professionale post universitario. Rispondendo a questi quesiti avrai le idee più chiare rispetto a quanto ti aspetta nell’arco dei prossimi anni.

Ti piace studiare?

La prima domanda può sembrare generica. Ma non lo è. È la seconda domanda che dovresti farti, dopo la solita, come capire se giurisprudenza fa per me. È la domanda più azzeccata in questo caso perché gli studenti di giurisprudenza devono avere ben chiaro e presente che il loro impegno non si coronerà al termino del terzo anno, come accade per i corsi di laurea di molte altre discipline, ma si protrarrà per cinque anni. Cinque anni in cui gli esami da sostenere saranno tanti, corposi e impegnativi.

Gli iscritti al corso di laurea in Giurisprudenza a ciclo quinquennale devono studiare tanto e correttamente. Di solito le materie d’esame sono trattate in modo rigoroso dai docenti, che si aspettano altrettanto rigore dagli studenti. Lo studio di materie quali diritto pubblico, diritto privato, costituzionale, non possono essere prese sottogamba. Sarai un futuro avvocato, per te la precisione, il rispetto e la serietà saranno sempre un valore aggiunto. Lo sono giù dal primo giorno in cui varcherai la soglia dell’Università. Pertanto se prendi questo impegno dovrai assolverlo dando il massimo. Allora chiediti: ti piace studiare? Sei disposto a passare giorni interi della tua vita chino sui manuali, a rivedere leggi su leggi? Se la risposta è sì, e se ti brillano gli occhi al pensiero della mole di nozioni utili che apprenderai, allora è fatta. Sei già uno studente di diritto perfetto.

Hai una buona capacità di organizzazione e gestione del tempo?

Quanto detto fino ad ora rappresenta una buona introduzione. Quando cerchi risposta alla domanda perché fare giurisprudenza trovi mille idee, hai mille visioni future, ma poi ti chiedi come capire se giurisprudenza fa per me, perché insieme a quelle mille idee hai anche mille perplessità. Una di queste riguarda spesso la capacità organizzativa e il metodo di studio. Ed è giusto che sia così. Per capire se Giurisprudenza è la facoltà giusta per te concentrati anche sulle tue abilità da studente: pianificazione corretta delle sessioni di studio, autodisciplina, metodo di studio, tecniche di lettura veloce e memorizzazione. Se hai almeno una di queste cose sei già un passo avanti a molti altri futuri studenti che non ne possiedono neanche una.

Lo studio del diritto prevede ore interminabili da passare sui libri. Manuali grossi centinaia di pagine, appunti, schemi. Sei il candidato perfetto per la facoltà di Giurisprudenza se hai già un buon avviamento e impostazione per lo studio. In caso contrario non è detto che tu debba rinunciare, ma solo mettere in conto che per te potrebbe volerci un po’ di più a ingranare, a prendere il ritmo.

Sei una persona sicura di sé?

lavori dopo giurisprudenzaNon vogliamo assolutamente dire che Giurisprudenza non sia un corso di laurea per timidi. Però, pensaci un attimo. Non solo dovrai sostenere tantissimi esami orali in cui verrai, più volte e con particolare sollecitudine, messo alla prova, ma anche quando avrai terminato gli studi il confronto con l’esterno giocherà un ruolo fondamentale.
Potresti diventare avvocato, oppure magistrato o notaio, ma anche consulente, in ogni caso avrai a che fare con un “pubblico” e la tua figura sarà considerata un punto di riferimento, possibilmente solido. Non ci si aspettano tentennamenti da un avvocato, non sarebbe professionale vedere in te titubanza. Poi, nella tua vita privata puoi essere chi vuoi, anzi è umano e sano esprimere sé stessi e concedersi anche vulnerabilità. Ma sul lavoro, e anche durante lo studio del diritto in una facoltà come Giurisprudenza non è “ammesso.” Chiediti, dunque, se sei sufficientemente forte, pronto e spontaneamente propenso a metterci la faccia e, senza spavalderia, a sentirti sicuro di sé nell’affrontare tutto ciò che ti aspetta come studente di Giurisprudenza.

Ti piace viaggiare?

Questa sempre più una domanda per rompere il ghiaccio quando si sta conoscendo una persona e si vuole sapere di più sui suoi interessi. E in effetti è un po’ così anche quando stai cercando di capire se giurisprudenza fa per te, è anche una questione di interessi. La laurea in Giurisprudenza, oltre ad essere una di quelle tuttora maggiormente indicate per trovare rapidamente lavoro dopo l’università (ha uno dei migliori indici di occupazione al termine degli studi) è anche uno dei titoli universitari più facilmente “compatibili” all’estero. Trovare lavoro dopo Giurisprudenza in un altro paese straniero risulta molto più facile che per altri corsi di studio.

Quindi chiedersi se ti piace viaggiare significa anche trovare una buona motivazione per diventare studente di diritto, pensando in prospettiva alle belle possibilità che ti aspettano una volta che avrai concluso l’iter universitario. E non è detto che tu debba per forza fare l’avvocato all’estero, gli sbocchi professionali inerenti a questo settore sono molto più numerosi e diversificati che in Italia.

Sei pronto a partecipare i concorsi?

La preparazione dei concorsi è un’esperienza di vita. Perché abbiamo inserito questa domanda in mezzo a quelle su come capire se giurisprudenza fa per me. Perché senza concorsi con una laurea in Giurisprudenza si può accedere alla metà dei percorsi ai quali si può accedere con i concorsi. Può essere una scelta personale quella di non farli. Ma, per esempio, per svolgere tutte le classiche professioni del diritto non hai altra scelta se non quella di fare i concorsi. E anche per questo “scoglio” è necessaria una preparazione adeguata, che merita tempo ed energia.

I concorsi, però, danno anche molta soddisfazione. È un po’ come una seconda laurea, un altro grande festeggiamento per un risultato che può modificare le tue sorti professionali in modo altamente positivo. Se non ti senti pronto a sostenere i concorsi non significa che sia inutile studiare legge, puoi anche farne a meno e svolgere altre professioni, diverse da quelle più istituzionalizzate, che non prevedono questo step. Ma i concorsi restano sicuramente una porta in più.

Questa serie di domande utili a capire perché studiare giurisprudenza fa per te speriamo ti siano state davvero d’aiuto per dipanare i nodi dei dubbi e delle perplessità riguardo a una scelta così rilevante per la tua vita da studente e per la tua futura


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