Come diventare addetto stampa: studi e possibilità
Diventare addetto stampa è una bella avventura. Anche se probabilmente qualcuno sta cercando di farti desistere dicendoti che i giornalisti non guadagnano e che nell’era di internet le informazioni circolano liberamente tu non ti curare di loro, ma guarda e passa. Anzi, guarda e scrivi, guarda e scatta e filma. Documenta quello che c’è intorno a te e documentati. Per esempio, leggi questo articolo che ti farà capire che non è mai stato così vicino il momento in cui saresti diventato quello che desideri.
Addetto stampa: cosa fa?
Come per tutti i mestieri anche chi lavora come ufficio stampa prima di raggiungere il suo obiettivo deve apprendere qualche segreto professionale, e si dice che nel mondo della stampa ce ne siano diversi, e parecchi. Quello che non è segreto è che la figura dell’addetto stampa lavora all’interno dell’ufficio stampa. È il ponte di comunicazione tra ciò che accade fuori dalla sede e la sede stessa, piccolo tassello del più vasto settore dell’informazione. Ma di cosa si occupa?
L’ufficio stampa, dove prende posizione la figura di cui stiamo parlando, è il nucleo principale della comunicazione in uscita dell’azienda, impresa o giornale, difatti l’addetto stampa parla principalmente con altri suoi colleghi o giornalisti. E si occupa do:
- Redigere comunicati stampa e documenti che saranno divulgati pubblicamente
- Assicurarsi che i giornalisti battano la notizia e facciano da cassa di risonanza per ottenere maggiore visibilità
- Monitorare la rassegna stampa e tenere traccia dell’immagine del cliente
- Prestare assistenza ai giornalisti per la redazione di articoli che riguardano il suo cliente o azienda
Non sono compiti facili, ma il risultato di equilibri sottilissimi. Ad esempio, quando viene scritto un comunicato stampa l’addetto sa perfettamente che quello che verrà stampato e divulgato rappresenta la voce dell’azienda, non può permettersi di fare errori di alcuna sorta perché il comunicato stampa è il mezzo in assoluto con cui un’azienda comunica all’esterno.
Passerà ore al telefono, assicurandosi che tutti lo abbiano letto e compreso e che abbiano deciso di partecipare all’evento, oppure di ribattere la notizia per darla più larga diffusione.
Allo stesso modo deve verificare l’operato dei giornalisti suoi colleghi, se eventualmente dovessero scrivere qualcosa sul cliente per il quale sta facendo da addetto stampa deve collaborare e gestire in maniera diplomatica, intelligente e strategica incidenti di visibilità o articoli che non diano lustro al cliente.
Non sembra facile, vero? Difatti non lo è. L’addetto stampa passa la maggior parte del tempo al telefono, organizzando incontri ed eventi, oppure a inviare mail in cui diffonde le news più importanti della giornata per chiederne la condivisione e la diffusione al fine di aumentare la visibilità dell’azienda per cui lavora.
Come si lavora da addetto ufficio stampa
Abbiamo visto velocemente i delicati equilibri che caratterizzano la professione dell’ufficio stampa. Adesso possiamo andare ancora di più nello specifico. Ti aspetta molta, moltissima gavetta, ma all’interno di un settore che ti stimola, per cui siamo certi che non ti annoierai affatto.
Per raggiungere gli obiettivi che abbiamo visto prima e svolgere al meglio i passaggi di cui abbiamo parlato bisogna possedere ottimi contatti, e rapporti non solo dignitosi ma proficui con i giornalisti e in generale con il resto della stampa. Per stampa si intendono tutti i mezzi di comunicazione, non solo quelli utilizzati principalmente. Il costante aggiornamento è la regola aurea dell’ufficio stampa.
Tutti i giorni si sveglia e fa in modo di non perdersi niente di ciò che è accaduto, ma soprattutto delle reazioni che ha causato. Telefonate, ore su internet e a sfogliare riviste, e ovviamente la presenza negli eventi imperdibili del settore in cui opera, non può esimersi da tutto questo. E soprattutto deve farlo nei tempi stabiliti. Il lavoro dell’ufficio stampa è fatto di scadenze strettissime. Pensa che un comunicato stampa deve essere consegnato entro le 13 alle agenzie, entro le 18 ai quotidiani e una settimana prima per la pubblicazione sui settimanali.
A furia di stare sempre così sul pezzo l’addetto stampa conosce tutti e tutte, ha una mailing list che è il suo vero e unico tesoro e uno dei suoi più efficaci strumenti di lavoro, fondamentale per chi sta sul campo. Non si realizza dall’oggi al domani, ma è il frutto di una lunga avventura. Dentro si trovano gli indirizzi, le mail e i numeri di telefono dei giornalisti a cui inviare il materiale e i documenti. Un buon addetto stampa ne possiede una che aggiorna con frequenza e che tiene sempre attiva e in ordine, così diventa un valido collaboratore anche per i colleghi, un professionista che offre un servizio rigoroso e una fonte autorevole di informazione.
Come si diventa addetto stampa
Sappiamo che ti tremano le gambe all’idea. Sembra davvero impegnativo, ma ti sveliamo un segreto: anche l’addetto stampa si impara facendolo. Ci sono sicuramente dei passaggi formativi che è meglio che tu compia, ma sappi che la differenza la fa il tuo approccio e la tua costante e umile voglia di imparare.
Il titolo di studio più specifico per lavorare in un ufficio stampa è la laurea in materia umanistiche unita all’iscrizione all’Albo dei Giornalisti, ma quest’ultimo solo se ambisci a entrare in questo settore all’interno della pubblica amministrazione, altrimenti non è del tutto necessario.
La preparazione e lo studio sono le fasi preliminari, alle quali va affiancato l’allenamento verso un’abilità che difficilmente si impara sui libri o dietro i banchi: la capacità relazionale. Devi essere una persona aperta, curiosa, comunicativa per reggere un tale flusso di contatti e scambio di informazioni, per curare le numerose conoscenze.
Se non hai esperienze pregresse e hai già terminato gli studi universitari ti sconsigliamo di lanciarti come se fosse una passeggiata in questo lavoro, rischi una terribile figuraccia. Per quanto sia entusiasmante è difficile comprendere quanto sia pieno, impegnativo e a tratti anche stressante questo mestiere. Dunque ti suggeriamo di iniziare con un validissimo e stimolante tirocinio.
Anche se non è prevista retribuzione. Duole ammetterlo, ma in questo campo c’è molta competitività e a volte è richiesta anche una dose di sacrificio in più. Se vuoi diventare addetto stampa devi essere pronto a compiere delle rinunce, a fare anche delle scelte controtendenza.
Una soluzione perfetta per evitare inutili percorsi che non portano a niente di buono è la partecipazione al Master di I livello in Professione reporter, a scuola di giornalismo, facente capo la facoltà di Scienze Politiche e Scienze della Formazione.
L’obiettivo è quello di fornire conoscenze di tipo teorico e pratico a laureati in materie umanistiche (ma non è un requisito imprescindibile) desiderosi di intraprendere la professione di giornalista o ufficio stampa.
In questo caso specifico il master intende inquadrare una figura specifica, quella del reporter, che non è esattamente coincidente con quella dell’addetto stampa, ma può esserlo in quei casi in cui gli venga richiesto non solo un compito di gestione del flusso delle informazioni, ma anche di creazione di contenuti di valore relativi a delle notizie o a degli avvenimenti, che egli stesso deve saper registrare, e con quali modalità, per poi diffonderle rispettando un’etica del lavoro e una professionalità che contraddistingue solo i migliori uffici stampa.
L’Università Niccolò Cusano ha scelto per questo master di collaborare con l’Agenzia Dire, in partnership, offrendo un master di 1500 ore complessive, che consiste in 60 CFU, un’opportunità di crescita assicurata, anche grazie alla possibilità di esercitazioni (facoltative) che ti metteranno da subito nelle condizioni di sperimentare sulla tua pelle che effetto fa diventare addetto stampa.