Giurisprudenza serve per trovare lavoro? 7 motivi per sceglierla
Se lo chiedono in tanti prima di iscriversi: ma Giurisprudenza serve per trovare lavoro? La risposta è semplicemente sì. Sappiamo benissimo che abbiamo un’enorme quantità di laureati in giurisprudenza che spesso supera le medie europee, ma tuttora questo corso di laurea resta uno di quelli con il più alto tasso di occupazione post universitaria. Visti i tempi che corrono possedere una formazione capace di dare una spinta positiva all’avviamento professionale non è cosa da poco. Ancora non sei convinto? Allora ci pensiamo noi, con questo articolo dedicato ai 7 motivi per cui scegliere di iscriversi a giurisprudenza per trovare lavoro.
Sbocchi professionali e giurisprudenza
Il mondo accademico è da sempre considerato la migliore fucina di formazione per i futuri professionisti. Anzi, le università stesse si sono modellata e trasformate per diventare canali di formazione professionale. Questo può avere avuto pro e contro. Per quanto riguarda la Giurisprudenza poco è cambiato. Se pensi alla facoltà di Giurisprudenza a Lecce adesso e la pensi com’era dieci anni fa poco è cambiato.
Questo ciclo di studi quinquennale non ha subito la parcellizzazione dello studio prevista dal tre più due, che ha diviso molti corsi di laurea in due tranche ben definite: tre anni di corso di laurea triennale e due anni di corso di laurea magistrale. Giurisprudenza è rimasta com’era e studiare legge continua ad essere impegnativo ma anche molto soddisfacente. Perché? Soprattutto perché, si dice, è più facile trovare lavoro. Non ci credi, ma allora sei proprio diffidente. Ecco, secondo noi, quali sono i sette motivi per cui scegliere giurisprudenza per trovare lavoro.
Giurisprudenza serve per trovare lavoro: 7 opportunità
Ovviamente sono tutti (tutti quelli che non sono iscritti alla facoltà di Giurisprudenza) che gli studenti di legge un giorno diventeranno tutti avvocati. Non è così, e menomale. Ci sono tante altre professioni che possono essere intraprese con il conseguimento di questa laurea, alcune anche molto diverse dall’avvocatura. Vediamole. Magari trovi ispirazione per il prossimo lavoro che farai, quello che ti aspetta a conclusione dei tuoi studi.
Partiamo subito dalle professioni legali per poi passare a quelle meno attinenti e di più ampio respiro.
1. Diventare avvocato
Questa non poteva mancare, per quanto sia scontata e ridondante. Diventare avvocato è la conclusione più “normale” per chi studia Giurisprudenza. Il percorso inizia appena con il corso di laurea, successivamente al conseguimento del titolo di studio universitario, prima di svolgere il ruolo a tutti gli effetti sono necessarie altre “prove”. Tra i passaggi previsti ricordiamo il tirocinio e l’esame di stato, due elementi cruciale per l’esperienza personale, ma soprattutto professionale del futuro avvocato.
Ma dire che si può diventare avvocato con una laurea in diritto è piuttosto generico. Gli avvocati hanno particolari specializzazioni. Potrai scegliere se svolgere l’attività da avvocato di famiglia, oppure nella privacy, oppure specializzarti in diritto amministrativo e lavorare a fianco delle aziende. Ne consegue, da queste precisazioni, che la stessa attività di avvocatura è molto diversificata al suo interno e prevede sostanziali differenze, tali da poter assecondare le preferenze di chiunque. Se ancora non sai verso quale indirizzo orientarti, tranquillo, non c’è assolutamente niente di male, avrai tempo.
Prima di schiarirti le idee devi affrontare le materie specifiche del programma di studio, ma anche fare i due anni di tirocinio legale e svolgere l’esame di stato. Due passaggi non proprio semplicissimi, ma carichi di tante sorprese che ti renderanno sicuramente un professionista migliore.
Per l’esame sono previste tre prove scritte e la redazione di due pareri motivati, uno civile o l’altro penale. Diventare avvocato è un lungo percorso, non permettere che l’ansia di non farcela a superare queste prove abbia il sopravvento. È perfettamente normale sentirsi così.
2. Diventare notaio
Diventare notaio può essere considerato a pieno titolo uno dei motivi validi per iscriversi a Giurisprudenza. Effettivamente si tratta di un lavoro dopo Giurisprudenza, ma anche di quello in assoluto più ambito. Una professione ambiziosa e prestigiosa, che molto spesso non viene neanche presa in considerazione perché considerata desueta.
Il notariato, al pari (se non peggio) dell’avvocatura, prevede il superamento di un esame di stato. Ma per i notai gli “sbarramenti” sono più severi. Difatti è previsto un numero chiuso, e fissato in base a rigorosi criteri demografici. Il motivo per il quale questa professione rientra tra i lavori dopo Giurisprudenza più ambito è sicuramente l’alto stipendio a cui può giungere un notaio nel corso della sua carriera.
3. Diventare magistrato
La terza ragione per cui Giurisprudenza serve per trovare lavoro è la possibilità di diventare magistrato, giudice o pubblico ministero. Vale lo stesso discorso fatto sopra, si tratta di una professione molto ambita. In questo caso è necessaria un’ulteriore precisazione. Non si diventa magistrato in modo autonomo, come libero professionista, queste figure giuridiche sono dipendenti del Ministero preposto. Per accedere si deve possedere la laurea in Giurisprudenza, ma anche aver frequentato la Scuola di Specializzazione per le professioni legali.
La prova prevista include tre atti, in cui il candidato può dimostrare la conoscenza delle materie fondamentali. Diversamente da quanto previsto per l’avvocatura, il tirocinio dei futuri giudici si svolge subito dopo il superamento dell’esame di stato.
4. Consulente del lavoro
Entriamo nel campo dei lavori da fare con la laurea in Giurisprudenza che esulano un po’ dall’immagine rigorosamente giuridica che abbiamo dato fino ad ora. Una professione interessante, che dovrebbe spingerti a valutare questo corso di laurea come uno di quelli più papabili per trovare lavoro e dare una direzione al tuo futuro è quella del consulente del lavoro. Non ci avevi pensato, vero? Ma il consulente del lavoro ha a che fare molto con le leggi e gli ordinamenti, occupandosi soprattutto di diritto del lavoro, un campo particolarmente stimolante e sempre più fondamentale nell’epoca in cui viviamo.
Si stima che la percentuale di offerte di lavoro per consulenti del lavoro stia sensibilmente aumentando. Ciò è dovuto alla contrazione dell’occupazione ma anche a un’attenzione sempre più sensibile nei confronti delle tematiche dei diritti dei lavoratori in un mercato sfilacciato e poco definito.
5. Diplomatico
Forse, se noi potessimo scegliere di rispondere con una sola chance alla domanda: ma giurisprudenza serve per trovare lavoro? probabilmente la nostra risposta sarebbe questa: certo, puoi diventare diplomatico. È una professione che ammiriamo tanto, indubbiamente molto delicata e di responsabilità, ma piena di attività interessanti, di possibilità di viaggiare, di apprendere lingue nuove, di visitare posti lontani. Come per tutte le professioni più ambite è impensabile non dover sostenere un colloquio, o meglio un esame per ricoprire questo ruolo.
6. Funzionario della pubblica amministrazione
Forse, segretamente, sei sempre stato un uomo votato alla burocrazia. Menomale che esiste gente come te. La tua laurea in giurisprudenza può aiutarti a trovare sbocchi professionali del diritto nell’ambito della pubblica amministrazione, permettendoti di partecipare ai concorsi e di avere il background giusto di abilità e strumenti conoscitivi per affrontare il ruolo al meglio.
Sì, lo so che stai pensando che per ogni professione ti aspetta un concorso, ma come facevi a pensare che sarebbe stato altrimenti? Le cose migliori bisogna sudarsele.
7. Impiegato assicurazioni o banche
L’impiegato è stato il lavoro dei sogni di molti italiani qualche decennio fa. Tutti sognavano di timbrare il cartellino, sedersi davanti a una comoda scrivania e vivere abbastanza serenamente e sotto l’aria condizionata nell’attesa che arrivasse lo stipendio.
Ma perché relegare questo sogno ai bei tempi andati. Non è mai troppo tardi per essere un impiegato felice. E oggi, se stai cercando di trovare ragioni per scegliere di studiare diritto, se vuoi capire se serve studiare giurisprudenza, la nostra risposta è: pensa a quella scrivania.