Gradi di giudizio: quanti e quali sono in Italia?
Per spiegare i gradi di giudizio non serve iscriversi per forza alla facoltà di giurisprudenza a Lecce. Non siamo certo un manuale di diritto ma qualche informazione più generale possiamo dartela anche noi. Con questo breve articolo ti aiutiamo a capire quali e quanti sono i gradi di giudizio a seconda del tipo di giudizio.
Gradi di giudizio civile
Per comodità e chiarezza affronteremo il processo civile e quindi i gradi di giudizio. Quanti sono quelli previsti dal nostro ordinamento? E quali sono gli organi giudiziari competenti a decidere ogni fase del processo?
La sentenza emessa dal primo giudice che viene chiamato per affrontare la questione non è per forza quella definitiva, se questa viene impugnata entro un certo termine può essere messa in discussione. Ma quali sono i passaggi?
Giudici e sentenza di primo grado
Il nostro ordinamento giudiziario prevede tre gradi di giudizio, sia per il penale che per il civile. I giudici di primo grado, che per primi giudicano una controversia, possono essere:
- Il giudice di pace, che si occupa di controversie di modesto valore
- Il tribunale, che si occupa delle restanti
La Corte d’Assise opera solo in ambito penale, emettendo giudizio sui reati più gravi individuati dall’articolo 5 del codice di procedura penale.
Secondo grado di giudizio
Le decisioni dei giudici del primo dei gradi di giudizio possono essere impugnate, come abbiamo detto. Si giunge dunque al secondo grado di giudizio, in questo caso è possibile giudicare anche i fatti alla base della decisione, anche se quanto accertato in primo grado sotto il profilo istruttorio non può essere messo in discussione.
I giudici del secondo grado di giudizio sono:
- Il tribunale: per sentenze emesse dal giudice di pace
- La corte d’appello: per le sentenze emesse dal tribunale
Per le sentenze emesse dalla corte d’assise, sarà la corte d’assise d’appello ad assumere la competenza a giudicare.
Il terzo grado di giudizio
Anche le decisioni di secondo grado possono essere impugnate, entro certi termini. Ma possono essere riformate solo dal punto di vista delle legittimità, dunque indagando solo la corretta applicazione della legge. Il merito viene dunque messo in discussione solo in secondo grado, dopo il quale viene consolidato.
Il terzo grado di giudizio è solo uno, a prescindere dall’organo che ha deciso l’impugnazione. È sempre la Corte di Cassazione che interviene, confermando la sentenza di secondo grado, oppure cassarla senza rinvio chiudendo il processo definitivamente, o ancora cassarla con rinvio, ovvero rimettendo la causa al giudice del merito a cui spetterà decidere.