La produttività dello studio aumenta grazie al metodo
Studio e produttività sono due concetti legati a filo doppio con il metodo di studio utilizzato. A rivelare il metodo perfetto per riuscire a concentrarsi nello studio aumentando la possibilità di prendere buoni voti agli esami universitari è lo staff della Unicusano di Lecce.
Esistono, infatti, delle tecniche di studio volte a favorire la memorizzazione dei concetti studiati senza sforzo anche per studenti che riconoscono di avere difficoltà nell’apprendimento universitario – così diverso da quello a cui si era abituati nel corso delle scuole superiori.
Gestire lo studio universitario: ecco dei metodi efficaci
Per rispondere all’esigenza di molti giovani matricole iscritte ai corsi di laurea promossi dall’Università Niccolò Cusano di Lecce, in questo articolo analizzeremo alcuni metodi di studio che aiuteranno tutte le tipologie di studente a portare a termine con destrezza il percorso universitario.
Metodo del pomodoro: la tecnica per aiutare i distratti
Coloro che hanno bisogno di un aiuto a mantenere salda la concentrazione possono approfittare della tecnica del pomodoro: un metodo di studio che prende il nome da un timer per cucina (proprio a forma di pomodoro) utilizzato dal fondatore di questa tecnica.
Si basa, infatti, sul mantenere la concentrazione sui libri per il tempo fissato dal timer: prima breve e man mano sempre più lungo – intervallando questi momenti ad altri di pausa.
In questo modo, gli studenti che più facilmente cedono alla distrazione riusciranno a canalizzare la loro attenzione sul libro di studio, sapendo che poi il trillo del timer verrà in loro soccorso per una meritata pausa! Questo metodo di studio consente, dunque, di imparare a gestire il tempo di studio.
La problematica riscontrata da questa tipologia di studenti – ma non solo – è proprio quella di comprendere la quantità di tempo da destinare allo studio: spesso si tende a studiare tanto ma senza imprimere qualità nell’atto di farlo. Il tempo, infatti, non è necessariamente importante; ad essere fondamentale è quanta attenzione si ripone nel tempo prestabilito da dedicare all’apprendimento.
Lettura veloce: perfetta per gli impazienti
Gli studenti, invece, che non riescono a dedicare troppo tempo allo studio o che si riducono sempre all’ultimo momento per studiare in vista di un esame, possono approfittare dei metodi di studio veloce.
Le tecniche di lettura veloce, infatti, aiutano a memorizzare in breve tempo – ma comunque in modo efficace – le nozioni utili a sostenere l’esame. Queste tecniche di studio si basano sul fatto che l’occhio può riuscire a focalizzarsi sulla pagina da studiare “carpendo” le informazioni necessarie e più importanti al fine della comprensione. Il modo migliore è quello di allontanarsi dalla pagina per permettere all’occhio di avere una visione completa non solo delle parti evidenziate ma anche di titoli e paragrafi del testo.
Ripetizione ad alta voce: il modo per tranquillizzare gli insicuri
Coloro che sono insicuri e si lasciano trasportare dall’ansia, hanno bisogno di approfittare di un metodo di studio che consenta di acquisire sicurezza e tranquillità. Il modo migliore – secondo lo staff dell’Università online Niccolò Cusano – è quello di dedicare più tempo alla ripetizione delle lezioni ad alta voce.
Una volta effettuata una prima lettura del testo, in vista dell’esame, è importante ripetere – magari registrandosi, così da poter controllare eventuali imperfezioni o migliorare l’esposizione in presenza di concetti più “tecnici”.
Mappe concettuali: un aiuto per i confusionari
Infine, parliamo degli studenti universitari che hanno difficoltà a organizzarsi senza cadere nella confusione. Per tutti questi, è importante redigere mappe concettuali e appunti schematici organizzati in modo tale da gestire il momento dello studio senza far pasticci.
Le mappe concettuali sono costituite da due diversi elementi: i “nodi” (cioè i concetti chiave dell’argomento che si sta studiando) e le “relazioni associative” (graficamente possono essere rappresentate con delle frecce che collegano i diversi nodi concettuali e rappresentano i nessi logici che si instaurano tra i concetti).
La schematizzazione grafica aiuterà a fissare i concetti più importanti, sviluppando la memoria visiva che tornerà in aiuto nel momento in cui – all’esame – il docente richiederà di fare un collegamento tra due concetti. E non solo: lo studente che applicherà queste relazioni concettuali autonomamente sarà estremamente apprezzato e trasmetterà il messaggio di aver studiato in maniera efficace ed attenta.
E voi a quale “categoria” di studenti appartenete? Avete trovato utili i nostri consigli per organizzare efficacemente lo studio?