Le 5 donne psicologhe più famose della storia

Ci sono state numerose psicologhe donne nella storia, anche se non se ne parla. La recente ondata di interesse per il femminismo e le questioni di genere sta facendo in modo che finalmente il mondo si renda conto che siamo permeati e immersi in una cultura sostanzialmente prodotta dal genere maschile. Arte, scienza, politica e anche psicologia, i nomi illustri sono sempre nomi di uomini, giunti al loro apice di carriera studiando su libri scritti da uomini, valutati da uomini e via discorrendo. Cosa vuol dire questo? Che gli uomini sono un problema? Assolutamente no, ma fingere che questo non abbia cambiato le sorti e la percezione della cultura non è intelligente. Quantomeno poniamoci delle domande. Perché le donne in psicologia sono così brillanti, innovative, preparate, ma non riescono a emergere? Perché nonostante il contributo di tantissime donne psicologhe il loro nome non è conosciuto ai più? La risposta è articolata e dovrebbe includere diversi livelli del discorso: sociale, economico, storico. Per rendere giustizia all’impegno e a quanto è stato offerto alla scienza psicologica dalle donne laureate in psicologia nel corso della storia abbiamo scelto di scrivere questo articolo e di parlare di cinque di loro.

Psicologiche donne nella storia: 5 nomi illustri

donne psicologhe famoseTutti noi quando pensiamo alla disciplina della psicologia colleghiamo mentalmente i nomi di Sigmund Freud, Carl Gustav Jung, Carl Rogers alla scienza della mente. È normale, è quello che siamo abituati a conoscere e studiare, ci è famigliare. Questo piccolo dettaglio può indurci a pensare che le donne in psicologia non siano mai state attive e partecipi, che si siano tenute distanti per chissà quali ragioni. Ma non è così. Semplicemente le donne hanno dovuto subire moltissime discriminazioni, come è avvenuto per tantissimi altri campi, dallo sport alla medicina. Ma nonostante queste barriere e limitazioni ci sono state donne nella storia della psicologia che sono riuscite a travalicare l’imposizione a non rivendicare il proprio ruolo e hanno fatto sentire la propria voce apportando alla materia nuova linfa e nuovi studi. Vediamo chi sono e cosa hanno lasciato in eredità agli studi psicologici.

Margaret Floy Washburn

Margaret Floy Washburn è stata la prima donna laureata in psicologia, o più precisamente a ricevere un dottorato. Svolse i suoi studi universitari con molta dedizione e caparbietà, in un momento in cui alle donne non era permesso più di tanto fare carriera universitaria e ricoprire posizioni accademiche. Margaret, tra le prime donne della psicologia svolse studi sulla cognizione animale e sui processi fisiologici di base che furono centrali per lo sviluppo della psicologia comparata. Anche grazie al suo lavoro alla Columbia University di New York la psicologia divenne agli occhi della comunità culturale una disciplina affidabile, contrariamente a quanto si riteneva. Se adesso, tu, giovane studentessa, puoi studiare con passione presso la facoltà di Psicologia a Lecce è anche grazie a lei.

Mary Whiton Calkins

Oltre a una vita da studiosa avvincente e valorosa sotto moltissimi punti di vita Mary Whiton Calkins è tra le donne psicologhe dei primi del Novecento quella che è riuscita ad ottenere un riconoscimento molto ambito e fino ad allora riservato quasi esclusivamente agli uomini. Nel 1905 infatti divenne la prima donna presidentessa dell’American Psychological Association. E non solo, sul finire del 1918 fu anche presidentessa dell’American Philosophy Association. I suoi primi contributi disciplinari riguardavano lo studio della memoria e alcuni suoi lavori hanno aiutato la realizzazione e l’accuratezza dei test di valutazione cognitiva.

Anna Freud

Come sostiene quel detto (assolutamente terribile): dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna. Il cognome di Anna Freud parla chiaro ed è legato indissolubilmente a quello di suo padre. Anna seguì le impronte del genitore e continuò a sviluppare le intuizioni di Freud, soprattutto in campo infantile. I suoi studi, che furono geniali e particolarmente intuitivi, furono d’ispirazione per altri futuri approfondimenti della materia ad opera di colleghi uomini, come Erik Erikson. La sua attenzione era rivolta in modo particolare ai meccanismi di difesa, concetto che contribuì a far entrare nei trattati. La psicologia infantile deve tuttora molto a questa grande psicologa donna della storia della psicologia.

Melanie Klein

Restiamo nel campo della psicologia infantile. Il nome Melanie Klein è particolarmente famoso e citato quando si parla di donne psicologhe famose perché ebbe un ruolo cruciale nella creazione e sperimentazione della Play Therapy, una tecnica molto utilizzata per permettere ai bambini di esprimere facilmente i propri sentimenti ed emozioni. Il gioco diventa mezzo di comunicazione. Un’intuizione che mostra la straordinaria sensibilità delle Klein, che si interrogava su quale strada percorrere con i bambini con cui non era possibile sperimentare le tecniche freudiane di psicoanalisi. Le sue idee furono così efficace di costituire una vera e propria scuola di pensiero, quella della psicoanalisi kleiniana tra le più affermante della storia della psicoanalisi.

Karen Horney

Infine, chiudiamo questa carrellata di donne psicologhe con il nome di Karen Horney. La studiosa contrappose alla teoria di Sigmund Freud sull’”invidia del pene” quella dell’”invidia del ventre”, ovvero quello azioni compensatorie che gli uomini metterebbero in campo e sperimenterebbero per compensare il fatto di non poter avere figli. La sua spinta contribuì ad ampliare il dibattito sulla psicologia femminile. L’altra conquista importante che dobbiamo riconoscere alla Horney è la teoria che riconosce la capacità delle persone di assumere la responsabilità personale della propria salute mentale.


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