Le 5 ricette tradizionali leccesi da provare durante le feste

Le feste di Natale sono il periodo perfetto per provare le ricette tradizionali leccesi. La Puglia da sempre si distingue per essere una delle migliori realtà all’interno del panorama gastronomico italiano. La cucina di tutta la regione vanta una tradizione e una storia molto antica, ogni ingrediente parla della terra, della forza delle radici, dei sapori autentici dei prodotti della natura. E soprattutto la cucina leccese è capace di stupirci. Anche se le nuove generazioni non hanno raccolto a piene mani la tradizione culinaria pugliese, fortunatamente un rinnovato interesse per il settore alimentare ha coinciso con un massiccio recupero delle ricette leccesi e pugliesi da parte di pasticceri e cuochi locali e non.

Ricette leccesi: quali mangiare a Natale

ricette pugliesiLa cucina tipica di Lecce rientra nella cucina salentina. Questo scrigno ideale di prelibatezze è in grado di allietare le giornate di festa, di rallegrare le serate natalizie. Soprattutto dolci, ma non solo, anche le calde e buonissime pittule non possono mai mancare sul tavolo delle feste.

Probabilmente quest’anno non staremo vicino ai nostri parenti, o almeno non a tutti, ma non dobbiamo perdere la gioia di godere di questi dolci momenti. Se nonna quest’anno non potrà prepararci qualche dolce allora qualcosa possiamo anche prepararlo noi, che ne dici? Dopo averti raccontato qualcosa di più sulle ricette leccesi per Natale ti regaliamo la ricetta di uno dei nostri dolci pugliesi preferiti. Continua a leggere!

I mustazzoli

Vogliamo iniziare questa rassegna parlando dei mustazzoli. Si tratta di una delle ricette pugliesi più diffuse, e si trovano solitamente anche in Sicilia. Hanno l’interno fatto di zucchero, farina, mandorle e miele e sono ricoperti di una squisita glassa al cioccolato. I mustazzoli sono di origine. Questa origine si evince dal fatto che sono dolci senza lievitazione, com’è tipico in quell’area del mondo. Non abbiamo fonti accreditate che ci aiutino a datare con esattezza il loro ingresso nella cucina pugliese, ma sicuramente si sono radicati nel territorio da qualche secolo.

Sono dolci tipici del Natale, ma non è raro vederli anche durante alcune feste patronali. La ragione della presenza dei mustazzoli durante le feste patronali è invece conosciuta. Luigi Sorgente, gelataio, durante la seconda guerra mondiale ebbe l’esigenza di destagionalizzare i propri guadagni, così scelse di vendere anche i mustazzoli durante le feste padronali. Da quel momento i suoi figli continuarono con questa consuetudine e altri esercenti fecero lo stesso. Il bello di questi dolci è che si trovano in mille varianti: la pasta interna può essere composta da diversi ingredienti: mandorle, cannella, scorze di agrumi, chiodi di garofano.

Le carteddhrate

In italiano siamo soliti chiamarle cartellate. Sono molto simili a un altro dolce tipico salentino di cui parleremo più avanti: i purceddhruzzi e, come capita per molte altre ricette leccesi, non sono diffuse soltanto in Puglia ma anche in altre regioni vicine, come la Campania.

Sono fatte di strisce di pasta dolce che vengono intrecciate e poi fritte, per farle diventare croccanti. Immancabile, anche in questo caso, il miele e la presenza della frutta secca e della cannella. Ma a cosa si deve questa interessante intrecciatura? Si dice che sia il simbolo della fasciatura che avvolgeva Gesù Bambino nel giorno della sua nascita, oppure che richiamino l’intreccio della corona di spine o un’aureola. A seconda della zona di produzione cambia la forma dell’intreccio. A nord di Lecce le carteddhrate cambiano leggermente forma, e si avvicinano maggiormente alla forma delle chiacchiere carnevalesche.

Le pittule

Le ricette tradizionali leccesi sono piene di dolci. Ma non volevamo dimenticarci di una ricetta salata e famosissima. Si tratta delle pittule, ovvero buonissime frittelle morbide realizzate con farina e olio, semplicissime da realizzare ma talmente tanto buone da mangiarne una dietro l’altra. Gli ingredienti sono pochi, ma è importante che siano freschi.

Eppure dobbiamo fare una precisazione. Non è solo una ricetta natalizia, anzi, di solito si preparano per la festa di San Martino, l’11 novembre, per festeggiare l’arrivo del vino nuovo e la fine della fermentazione. Dicono che siano di buon auspicio. Sarà per quello che vengono molto spesso riproposti anche Natale.

I purceddhruzzi

Chiudiamo questo articolo sulle ricette leccesi natalizie con queste piccole palline di pasta dolce, fritte e ripassate nel miele. Vengono messe una sopra l’altra e vengono cosparse di cannella, pinoli, mandorle e noccioline. Sono dolci presenti in molte ricette tipiche del Sud Italia, soprattutto in Puglia e Campania.
Colpisce particolarmente il nome, che sembra derivare dalla parola “porcellini” nella sua versione dialettale. Questa ipotesi nasce dall’idea che le palline ricordano vagamente la forma di tanti porcellini. Probabilmente la vita naturale delle popolazioni locali, così legata ad allevamento e coltivazione, ha influito anche sui nomi dei piatti tipici.

Per prepararli ecco di cosa hai bisogno:

  • 1 chilo di farina
  • 200 grammi di anice
  • 100 grammi di olio
  • 100 grammi di zucchero
  • 1 kg di miele
  • scorze di arance e mandarini
  • cannella

Fate scaldare tanto l’olio in padella insieme alle scorze d’arancia e mandarini. Quando l’olio è caldo togliete le scorze. Mescolate l’olio (non bollente!) con farina, anice, scorza di agrumi grattugiata, zucchero e cannella e continuate ad amalgamare fino a ottenere una pasta omogenea e morbida. Tagliatela in piccoli pezzi della forma di dadini, se volete conferirgli il particolare effetto rigato dovrete passarli uno alla volta sul retro di una grattugia. Friggeteli. Successivamente fate bollire il miele a fuoco basso e mescolateci dentro i purceddhruzzi. Una volta che li avrete impiattati potete cospargerli di zuccherini e mandorle tostate.

Ultimo avvertimento: attenzione, perché uno tira l’altro.
Questa ricetta era il nostro augurio di buone feste e buon Natale!


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