Rifiutare voti all’università: perché farlo e quando

Uno dei più grandi crucci degli studenti che si apprestano alla sessione d’esami con ansie e paure, è quello di riuscire a valutare con obbiettività se rifiutare voti all’università o meno.
Calcolare la media prima di rifiutare un voto
In questo articolo lo staff della Università Niccolò Cusano di Lecce vuole venire incontro a questi studenti spiegando i motivi per cui possa valere la pena rifiutare un voto.

Quando rifiutare voto all’università

Dunque, quando è “concesso” di rifiutare una valutazione non molto alta ricevuta da un professore al termine di un esame? In realtà non esiste una risposta universale a questo quesito: possiamo però cercare di riassumere quelle occasioni in cui rifiutare un voto sembrerebbe la soluzione migliore.

Se si hanno preoccupazioni extra-universitarie

Nel caso ci si sia presentati all’esame ben preparati ma con una predisposizione d’animo negativa (magari a causa di fattori scatenanti extra-universitari che rientrano nell’area affettiva, personale, familiare o lavorativa), è facile che l’emozione possa prendere il sopravvento sulla memoria portando il professore a voler firmare il libretto con un voto abbastanza basso.

In questo caso, è d’obbligo innanzitutto una autoanalisi: se si è davvero convinti di essere bene preparati e di aver studiato al meglio delle proprie capacità, imputando quindi il brutto voto a una causa esterna, è bene rifiutare il voto e ritentare l’esame, affrontandolo con una maggiore tranquillità e consapevolezza.

Se si è stati colti da ansia da prestazione

Magari è il primo esame, magari lo si sta affrontando in un momento di forte stress, magari è una materia a cui teniamo molto… in tutti questi casi l’ansia da prestazione può prendere il sopravvento sullo studio. Anche qui, se si è sicuri di potere e volere fare di più, è bene non accontentarsi di una valutazione non eccellente, ritentando a dare l’esame al prossimo appello consentito.

Se si tratta della materia nella quale si intende laurearsi

Una ultima motivazione per cui rifiutare un voto ad un esame, è quando il voto non troppo alto lo si è preso nella materia (e con il professore) con cui si intende laurearsi. In questo caso, magari, sarà il professore stesso ad apprezzare la voglia dello studente di riuscire al meglio e in maniera brillante nella materia in oggetto in quanto sarà proprio su quegli argomenti che intenderà sviluppare il lavoro di tesi.

A proposito di questo, è bene ricordare che il perché scegliere di rifiutare un voto ad un esame, non può prescindere dal calcolo del voto di laurea. Infatti, spesso, quello che può sembrare un brutto voto non va ad intaccare la media ponderata con la quale si calcolerà, poi, il voto di laurea.

Dunque, è bene fornire in questo articolo alcune specifiche sul calcolo del voto della laurea in quanto anche questa considerazione rientra nell’ambito di rifiutare un voto all’università.

Calcolare la media prima di rifiutare un voto

Nel momento in cui la carriera universitaria è arrivata a circa la metà di esami svolti, è possibile iniziare a calcolare la media che porterà poi al voto di laurea.

Ma come si calcola la media ponderata?

La media ponderata aritmetica viene calcolata sommando i valori in analisi (dunque: i voti), ognuno moltiplicato per un coefficiente specifico (in questo caso il numero di crediti dell’esame) che ne definisce l’importanza, o il peso. Infine, si dovrà dividere il risultato ottenuto per la somma dei coefficienti.

Per questo motivo, un voto basso preso in un esame da pochi crediti, spesso non va ad influire sulla media ponderata.

Dunque, prima di iniziare a preoccuparsi se rifiutare o meno un voto ad un esame è importante focalizzarsi sulla media ponderata ottenuta fino a quel momento o – in ogni modo – analizzare sempre il voto in base ai crediti formativi dell’esame in oggetto.

Ecco cos’è la media ponderata: il modo per calcolare approssimativamente il voto di laurea e riuscire a discernere quando e come rifiutare un voto (capendo, in sostanza, se ne vale la pena!).

Successivamente al calcolo della media ponderata, è possibile calcolare il voto di base dal quale si partirà in sede di laurea. Come farlo? Basta semplicemente moltiplicare il valore della vostra media ponderata per 11 e poi dividerlo per 3.

Per fare un esempio, se dal calcolo della vostra media ponderata esce il voto di base di 24,16, occorre effettuare la seguente operazione:

(24,16 * 11) / 3 = 88,5

Il risultato ottenuto (ovvero 88,5 nell’esempio) sarà il voto di laurea di base, al quale bisognerà aggiungere i punti forniti dalla tesi.


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