Stato federale: definizione, caratteristiche, esempi
Volete saperne di più sullo stato federale e sulla sua organizzazione politica interna? In questo articolo a cura dello staff della Università Niccolò Cusano di Lecce saranno toccati vari punti d’interesse comune sia per gli studenti universitari che vogliono ampliare la loro cultura di carattere generale sia per coloro che – iscritti a corsi di laurea o master specifici – intendono avere una visione più dettagliata di alcune organizzazioni statali.
Caratteristiche dello stato federale
Cominciamo subito col dare una definizione dello stato federale, spiegando in cosa consiste la sua organizzazione politica. Nello specifico, Uno Stato federale è una forma di governo in cui i poteri sovrani sono ripartiti con un sistema di divisione che permette agli Stati membri di conservare una parte della propria sovranità e prendere alcune decisioni in autonomia.
Gli stati membri vengono anche chiamati stati federati e possono partecipare ai processi di revisione costituzionale dello stato centrale oltre a potersi dotare autonomamente di una propria costituzione senza che questa sia sottoposta a verifica o approvazione preventiva.
Questa massima autonomia, seppur con un senso di “centralismo” offre agli stati membri della federazione una maggiore spinta verso la suddivisione dei poteri e delle competenze e – al contempo – verso una spiccata forma di cooperazione.
Divisione del poteri nello stato federale
Nello stato di tipo federale esiste una divisione dei poteri così orientata:
Potere legislativo
Il potere legislativo è di stampo bicamerale così che Camera e Senato siano rispettivamente portavoce del popolo della federazione in misura proporzionale al numero degli elettori e dai rappresentanti degli Stati. Ad esempio, negli Stati Uniti d’America al Senato vanno due rappresentanti per ogni Stato.
La Costituzione, negli stati federali, non è solo scritta bensì coadiuvata anche da una serie di poteri autonomi che siano in grado di annullare i provvedimenti legislativi e amministrativi incostituzionali e che si pronunci in ultima istanza inequivocabile e inappellabile negli eventuali conflitti di attribuzione dei poteri.
Potere giudiziario
È proprio il potere giudiziario a garantire il rispetto della costituzione e – visto che nessuna autorità governativa statale dev’essere subordinata alle altre – è indispensabile che ciascuna disponga delle risorse necessarie per lo svolgimento delle funzioni assegnatele dalla Costituzione. Dunque, in altre parole, il potere giudiziario ha il compito di interpretare e stabilire la costituzionalità delle leggi federali e di risolvere le controversie riguardanti tali norme.
Potere esecutivo
Infine, nello stato federale vediamo che il potere esecutivo è indipendente dalla fiducia del parlamento. Tornando a fare l’esempio degli USA, il potere esecutivo è nelle mani del Presidente.
I primi di stati federali, ecco la storia
Il primo esempio di federalismo, nella nostra storia, risale al 1310 ad opera della Federazione dei Sette Comuni, situati nelle attuali Province di Vicenza e di Trento.
D’altra parte è stata proprio la Costituzione degli Stati Uniti d’America la prima espressione concreta di federalismo (ne vedremo più avanti i dettagli), nata con l’obbiettivo di dare un’unità politica alle 13 ex colonie inglesi, mantenendo comunque una profonda autonomia per ciascuna di esse.
La Svizzera, invece, fu il primo stato europeo a diventare federazione già dal XIX secolo, e anche di questo parleremo diffusamente più avanti,.
Nel corso del XX secolo, poi, il modello di stato federale si è esteso nel resto del mondo. In Europa lo troviamo in Germania, in Belgio e in Austria; in Sud America in Brasile, in Venezuela, in Argentina e in Messico; in Africa spicca la Nigeria.
USA e Svizzera, due esempi di federalismo
Dopo aver fatto dei veloci esempi, andiamo ad indagare quelli che sono due tra i più famosi stati confederati nel mondo, precisando che ne esistono comunque molti altri.
Federalismo negli USA
Gli Stati Uniti d’America (che nel dettaglio sono una Repubblica federale di tipo presidenziale) hanno raggiunto questa conformazione politica in seguito all’indipendenza dall’Inghilterra sancita il 4 luglio 1776.
Nel 1787 viene approvata la Costituzione americana che prevede la forma di stato federale e repubblica presidenziale. Questo ordinamento di basa si una rigida divisione dei poteri: il potere legislativo spetta al Congresso, il potere esecutivo esercitato dal Presidente e il giudiziario affidato alla Corte Suprema.
Con la Costituzione e i successivi 10 emendamenti, vengono così sancite alcune caratteristiche basilari dello stato liberale: la divisione dei poteri e il riconoscimento dei diritti del cittadino.
Proprio il quinto emendamento, ad esempio, è divenuto la bandiera dei diritti individuali in quanto afferma l’inalienabile diritto a non dire o fare cose che possano nuocere a se stessi. Il testo recita così: “Nessuno sarà obbligato a rispondere di reato, che comporti la pena capitale o che comunque sia grave, se non per denuncia o accusa fatta da un Grand Jury, a meno che il caso non riguardi membri delle forze armate o della milizia in servizio effettivo, in tempo di guerra o di pericolo pubblico; e nessuno potrà essere sottoposto due volte, per uno stesso reato, ad un procedimento che comprometta la sua vita o la sua integrità fisica; né potrà essere obbligato, in una causa penale, a deporre contro se stesso, né potrà essere privato della vita, libertà, o proprietà senza due process of law e nessuna proprietà privata potrà essere destinata ad uso pubblico senza equo indennizzo”.
Svizzera come stato federale
Arriviamo poi ad un altro esempio di federalismo: la Svizzera, In questo caso si parla più correttamente di stato regionale. In Svizzera il federalismo venne introdotto nel 1848, con lo scopo di far coesistere diverse peculiarità territoriali (come ad esempio lingue diverse e differenze geografiche) e annovera una divisione dello Stato in 26 Cantoni, a loro volta suddivisi in oltre 2300 Comuni.
La struttura della Costituzione definisce le competenze della Confederazione e dei singoli Cantoni. La prima, infatti, è competente nei settori in cui la Costituzione federale l’autorizza ad esserlo come ad esempio la politica estera e monetaria e la legislazione nazionale mentre i secondi (con pari diritti) possiedono competenze in merito al sistema politico e alla riscossione delle imposte.
Ogni Cantone, inoltre, ha una propria Costituzione, proprie leggi, un parlamento, un governo e tribunali propri.
Ulteriori competenze sono poi affidate ai Comuni che le svolgono negli ambiti loro espressamente assegnati dal Cantone o dalla Confederazione, ma possono anche legiferare nei casi in cui il diritto cantonale non preveda norme precise su una determinata materia che li riguarda.
A livello di struttura, ogni Cantone dispone di due seggi nel Consiglio degli Stati (con un’eccezione: 6 Cantoni su 26 sono considerati «semicantoni» e hanno diritto a un solo seggio). I Cantoni hanno inoltre il diritto di referendum: possono chiedere di sottoporre una legge federale al voto popolare (se i Cantoni richiedenti sono almeno otto).
Avete trovato utile questo articolo? Sicuramente gli studenti iscritti al corso di laurea scienze politiche e relazioni internazionali a Lecce avranno modo di comprendere fino in fondo quanto queste caratteristiche politiche possano influire sulle relazioni degli stati Federali sia al loro interno sia verso l’esterno. Per ulteriori informazioni, comunque, non esitate a contattare tutor o docenti di riferimento.